Una nuova bella sfacchinata ieri: dopo lo U-District trovo anche la stazione della Greyhound, dove scopro che devo tornare a New York per la terza volta. Sarà un giro assurdo, con l'autobus che ci metterà più di dieci ore per arrivare fino a Toronto. E in ogni caso una soluzione più conveniente della Greyhound non c'è. Ottantasette dollari di biglietto, dannazione.
Oggi sono troppo irrequieto a causa di preoccupazioni varie: ancora non so se ho un appoggio a Toronto e ho una paura, forse immotivata, per il confine col Canada. Devo ritirare i soldi, devo farmi la barba, che con questi americani alla frontiera non si sa mai! Infine devo trovare una scheda prepagata per chiamare casa senza aprire un mutuo e, soprattutto, sto spendendo troppo. Parola d'ordine, mantenere la calma.
Ieri sera e stamattina internet, invio richieste per San Francisco e Los Angeles, rapida visita su MySpace, una mail globale per informare la gente della mia sopravvivenza, e una e-mail Sua che lascia ben sperare al ritorno a casa. Ah, e la gazzetta con Mourinho che già dà i numeri!
Ho appena visto la Dischord House dopo un estenuante pellegrinaggio a Bleecher Street, agli estremi confini di Washington: una bella fatica, ma che emozione, altro che la Casa Bianca! Ora qui a Georgetown, quartiere che pullula di belle ville per gente facoltosa con tanto di signorone sovrappeso che portano a spasso il cane. Naturalmente la metro qui non passa, non serve, visto che tutti hanno il loro Suv personale: morale della favola, devo farmi almeno altri quattro chilometri per tornare in centro. Con il piccolo particolare che la mia casa mobile si trova sulle mie spalle, e grondo sudore. La doccia di stamattina è un lontano ricordo. Per la legge dei grandi numeri, non può piovere, no.
Più tardi: Legge di Murphy vs. Legge dei grandi numeri 1-0. Sì che può piovere, sì. Ma me la sono cavata. Ora sono in un piccolo parco qui a The Mall, un meritato riposo dopo una lunga camminata con tutti i bagagli... e alla fine ho visto tutto ciò che volevo vedere qui a Washington DC.
Oggi sono troppo irrequieto a causa di preoccupazioni varie: ancora non so se ho un appoggio a Toronto e ho una paura, forse immotivata, per il confine col Canada. Devo ritirare i soldi, devo farmi la barba, che con questi americani alla frontiera non si sa mai! Infine devo trovare una scheda prepagata per chiamare casa senza aprire un mutuo e, soprattutto, sto spendendo troppo. Parola d'ordine, mantenere la calma.
Ieri sera e stamattina internet, invio richieste per San Francisco e Los Angeles, rapida visita su MySpace, una mail globale per informare la gente della mia sopravvivenza, e una e-mail Sua che lascia ben sperare al ritorno a casa. Ah, e la gazzetta con Mourinho che già dà i numeri!
Ho appena visto la Dischord House dopo un estenuante pellegrinaggio a Bleecher Street, agli estremi confini di Washington: una bella fatica, ma che emozione, altro che la Casa Bianca! Ora qui a Georgetown, quartiere che pullula di belle ville per gente facoltosa con tanto di signorone sovrappeso che portano a spasso il cane. Naturalmente la metro qui non passa, non serve, visto che tutti hanno il loro Suv personale: morale della favola, devo farmi almeno altri quattro chilometri per tornare in centro. Con il piccolo particolare che la mia casa mobile si trova sulle mie spalle, e grondo sudore. La doccia di stamattina è un lontano ricordo. Per la legge dei grandi numeri, non può piovere, no.
Più tardi: Legge di Murphy vs. Legge dei grandi numeri 1-0. Sì che può piovere, sì. Ma me la sono cavata. Ora sono in un piccolo parco qui a The Mall, un meritato riposo dopo una lunga camminata con tutti i bagagli... e alla fine ho visto tutto ciò che volevo vedere qui a Washington DC.
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