28 AGOSTO 2008, GIOVEDI', HOLLYWOOD, WEST HOLLYWOOD AND BEVERLY HILLS, L.A.

Il solito stronzo: mi sono appena accaparrato altri quattro dischi all'Amoeba Records di Hollywood, June of '44, Rodan, Lisa Germano e Brainiac. E' più forte di me!
Ho fatto un bel giro per Hollywood, Walk of Fame, Sunset Boulevard, il simbolo di Hollywood sullo sfondo, da film! Ora giù per West Hollywood, tra poco arrivo a Melrose e poi giù fino a Beverly Hills: un vero e proprio pellegrinaggio per le vie della TV spazzatura degli Anni Novanta. E in giro è anche pieno di manifesti pubblicitari della nuova serie di Beverly Hills 90210, giusto in tempo!
Comunque, a parte il fatto di essere a Hollywood, il pensiero di trovarsi davvero qui, c'è ben poco di interessante. Lo ripeto, questa città non tocca le mie corde. Turisti, wannabes e cerebrolesi americani pieni di soldi. E pure Tony e J.J., a casa, iniziano ad essere insopportabili, muti tutto il tempo come fossero star. Non siete i Metallica, cazzoni.
Bella mail di mia madre ricevuta stamattina, e una bella mail Sua ieri sera, che mi fa venir voglia di tornare a casa al volo! Mio padre intanto si informa per i corsi di tennis, che avrò tanto di quel tempo libero! Sport, suonare, scrivere di musica e altro, studiare tutto, svegliarsi presto la mattina e trovare un buon lavoro. Insomma, tanti buoni propositi per la testa.
I prossimi due giorni ho intenzione di trascorrerli tra mare, sole e feste la sera, una a casa di un amico di Ron - se non ho capito male - l'altra al concerto della superband di Providence. Un po' di paura per il confine messicano, e voci di possibili uragani. Urge informarsi.
Più tardi: due di notte, odio i tempi morti. Voglio andare a dormire per svegliarmi presto domattina e andare a Venice Beach il prima possibile, ma Ron è in camera con una nuova tipa strafiga, beato lui, e gli altri due muti davanti al pc.
Oggi pomeriggio tanti chilometri macinati, fino a Rodeo Drive e ritorno, rigorosamente a piedi. A casa finalmente buone chiacchiere con J.J. e due ore di sigarette e lezioni improvvisate di italiano: se prende il via con la conversazione in fondo è socievole, un po' diciannovenne tonto ma a posto, in bilico tra la nostalgia di casa, dall'altra parte degli States, e la voglia di perdere il suo maledetto accento da East Coast, di sembrare più grande e anche di andare in Italia, dove sono nati i suoi. Un paio di partite a Mortal Kombat e Sonic col Megadrive, altre sigarette, un pò di Breakfast of champions, e ora la voglia di andare a letto è tanta. Ricordarsi di controllare le previsioni del tempo... il cambio dollaro pesos... che altro... che sonno...
Il solito stronzo: mi sono appena accaparrato altri quattro dischi all'Amoeba Records di Hollywood, June of '44, Rodan, Lisa Germano e Brainiac. E' più forte di me!
Ho fatto un bel giro per Hollywood, Walk of Fame, Sunset Boulevard, il simbolo di Hollywood sullo sfondo, da film! Ora giù per West Hollywood, tra poco arrivo a Melrose e poi giù fino a Beverly Hills: un vero e proprio pellegrinaggio per le vie della TV spazzatura degli Anni Novanta. E in giro è anche pieno di manifesti pubblicitari della nuova serie di Beverly Hills 90210, giusto in tempo!
Comunque, a parte il fatto di essere a Hollywood, il pensiero di trovarsi davvero qui, c'è ben poco di interessante. Lo ripeto, questa città non tocca le mie corde. Turisti, wannabes e cerebrolesi americani pieni di soldi. E pure Tony e J.J., a casa, iniziano ad essere insopportabili, muti tutto il tempo come fossero star. Non siete i Metallica, cazzoni.
Bella mail di mia madre ricevuta stamattina, e una bella mail Sua ieri sera, che mi fa venir voglia di tornare a casa al volo! Mio padre intanto si informa per i corsi di tennis, che avrò tanto di quel tempo libero! Sport, suonare, scrivere di musica e altro, studiare tutto, svegliarsi presto la mattina e trovare un buon lavoro. Insomma, tanti buoni propositi per la testa.
I prossimi due giorni ho intenzione di trascorrerli tra mare, sole e feste la sera, una a casa di un amico di Ron - se non ho capito male - l'altra al concerto della superband di Providence. Un po' di paura per il confine messicano, e voci di possibili uragani. Urge informarsi.
Più tardi: due di notte, odio i tempi morti. Voglio andare a dormire per svegliarmi presto domattina e andare a Venice Beach il prima possibile, ma Ron è in camera con una nuova tipa strafiga, beato lui, e gli altri due muti davanti al pc.
Oggi pomeriggio tanti chilometri macinati, fino a Rodeo Drive e ritorno, rigorosamente a piedi. A casa finalmente buone chiacchiere con J.J. e due ore di sigarette e lezioni improvvisate di italiano: se prende il via con la conversazione in fondo è socievole, un po' diciannovenne tonto ma a posto, in bilico tra la nostalgia di casa, dall'altra parte degli States, e la voglia di perdere il suo maledetto accento da East Coast, di sembrare più grande e anche di andare in Italia, dove sono nati i suoi. Un paio di partite a Mortal Kombat e Sonic col Megadrive, altre sigarette, un pò di Breakfast of champions, e ora la voglia di andare a letto è tanta. Ricordarsi di controllare le previsioni del tempo... il cambio dollaro pesos... che altro... che sonno...
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