27 LUGLIO 2008, DOMENICA, NEW YORK

New York è una città molto cara. E se si aggiunge il fatto che i dischi costano meno del pane e per me sono come una droga, la frittata è fatta. E le sigarette. E il cibo, che è irrimediabilmente pizza o hot dog, con il voto di vegetarianismo che per un paio di mesi è meglio metterlo da parte. Problema numero uno, insomma, trovare la maniera di spendere meno e mangiare meglio.
Ora sono alla McCarren Pool di Brooklyn per il concerto degli MGMT, dei Ting Tings e dei Black Mother Super Rainbow. Ho appena incontrato tre ragazze di Torino che però hanno rinunciato al festival, dato che per strada c'è un mare di gente e ancora non si capisce dove, come, quando e se si riuscirà ad entrare. Il concerto è in una ex piscina, speriamo non serva il costume! Williamsburg e Brooklyn m'hanno lasciato buone vibrazioni, con il loro ambiente degradato fatto di palazzi bassi, rovine e marciume, altri chilometri di pellicola mentale da aggiungere. Che poi scopro essere il quartiere più veramente indipendente di NYC, Williamsburg. Un meltin pot di etnie incredibile, mini-market, deli, ristorantini e negozi gestiti da gente originaria di ogni parte del pianeta. Ho mangiato anche un'insalata, ma sapeva di plastica. Prima ancora al Guggenheim, incredibile il museo ma così così la mostra presente di Louise Bourgeois.
Dimenticavo: ieri sera primo impatto con la New York notturna, tanta, tanta celluloide. Concerto di Harmony Club, Stars Like Fleas e soprattutto Gang Gang Dance, che hanno spaccato di brutto. Non io, con le lenti a contatto secchissime già all'una di notte e gambe e piedi che ancora mi maledicono per le miglia percorse.
Fa caldissimo.

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