28 LUGLIO 2008, LUNEDI', NEW YORK


Sono sul traghetto per Staten Island, e mi tatuo in mente le cartoline di Liberty Island e Lower Manhattan, meraviglia per gli occhi. La Statua della Libertà me la immaginavo ben più grande: vuol dire che riserverò la salita, tra qualche ora, sul solo Empire State Building, che basso non è di certo!
Ho un piede che mi fa male da morire, ma stoicamente resisto.  Stamattina ho pure sbagliato metro e sono finito di nuovo a Brooklyn senza volerlo, ma perlomeno mi ha permesso di godermi la traversata del ponte di Manhattan e la vista delle cascate artificiali sotto quello di Brooklyn.
Ieri gran bel festival alla McCarren Pool, pieno di gente folle vestita alla neo-indie rock, tanta, troppa moda, o in costume nonostante una pioggia da diluvio universale! Tante belle ragazze, un delirio generale, e una location fantastica che da noi puoi trovare solo ai grandi festival. E per giunta gratis e a cadenza settimanale: beh, siamo o non siamo a New York? Ting Tings meglio di quanto pensassi, hanno un bel tiro, poi ok i Black Mother Super Rinbow e per finire gli MGMT, neo electro-freak-psichedelia di fine Anni Zero. L'ennesimo revival, ma di buon gusto. Poi, tornato a Manhattan, tappe al Chelsea Hotel, al Madison Square Garden, all'Empire State Building, sempre groundfloor, quindi un sacco di West Side e Broadway, e per finire Harlem al ritorno a casa. Un paio di Camel davanti casa di Will, il nero del cancello d'ingresso che si fonde col cielo, muri sporcati da decenni di fumo e le mille luci che marchiano come fuoco New York.
Poco dopo: Capatina a Staten Island, l'idea di visitarmela non mi attira più di tanto e aspetto il traghetto per tornare a Manhattan. Oggi sto facendo economia, ho speso solo due dollari ed è già mezzogiorno. Caffè e donut, street food style: continuare così. Un paio di appunti estemporanei: Mike D dei Beastie Boys è cliente fisso di Will al Murray's Cheese, luogo che nomina anche in "Oh Word"! Appunto numero due: mi sono svegliato alle 7:45 di mattina di mia spontanea volontà: strani effetti, l'America.
Pomeriggio: Ore 18 - anzi, 6pm - sono al Bryant Park seduto ad un tavolino all'aperto, godendomi un pò di relax. Il parco è completamente pieno di persone per il cinema all'aperto di stasera, in programma c'è "L'appartamento" di Billy Wilder. Tra poco me ne vado a cercare un chiosco di panini, sono ancora sotto i quindici dollari spesi e ho pure comprato un paio di occhiali da sole viola da new raver, contrattando sul prezzo e risparmiando un paio di verdoni: Ale, sei proprio un morto di fame! Dopo il traghetto da Staten Island, giri al Lower East Side, all'East Village e al Greenwich. Ho rivisto l'ex CBGB'S, il Loft e la fantastica via St. Mark's Place. E ancora gli ottimi negozi di dischi Other Music e Sounds, riuscendo addirittura a non comprare nulla, che sono già a quota cinque dischi in quattro giorni. Mi rifarò con gli autobus che Will m'ha consigliato, compagnie asiatiche da qui fino a Washington DC, con le quali dovrei risparmiare una quarantina di dollari. Ciliegina sulla torta, Times Square: INCREDIBILE! Sembra di essere nel futuro, Piccadilly Circus al confronto è il Medioevo. Sto facendo un mare di foto, qualcuna davvero niente male: buon materiale per una possibile mostra.

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