31 LUGLIO 2008, GIOVEDI', BOSTON


Va bene che prima o poi doveva succedere, ma non alla seconda tappa, maledizione. La couchsurfer che mi doveva ospitare qui a Boston è scomparsa nel nulla, sono senza un tetto e giro da tre ore con quasi venti chili sulle spalle. Speriamo solo che l'ostello non costi molto.
Boston è una città graziosa e non troppo grande, il centro si gira a piedi senza problemi, tranquilla e dall'atmosfera molto europea. Case basse di mattoni di un rosso affumicato che tentano inutilmente di nascondere i grattacieli sullo sfondo; tanto verde, un bel porto e un sentiero di mattoni rossi che attraversa la città e ti guida alla scoperta dei più importanti luoghi e monumenti storici. Ha anche una Little Italy più grande e più autentica rispetto a quella newyorkese. Molti i turisti italiani per le strade. Il viaggio nell'autobus a mandorla è andato bene: le superstrade sono molto simili alle nostre, forse appena più larghe e col fascino della segnaletica da film. Sosta toilette in Connecticut, e Providence, Rhode Island, intravista lungo il tragitto. Ieri ultima serata nella Grande Mela, uscita finale e quindi "Die Hard with a vengeance" a casa: grazie a Will Withlow, un po' meno alla bostoniana.

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