14 AGOSTO 2008, GIOVEDI', WISCONSIN, MINNESOTA, NORTH DAKOTA


Sono sull'autobus "solo" da tredici ore e già non ne posso più. E' pieno di gente, e dormire è un'impresa. Speriamo che il lettore mp3 regga, fondamentale ricaricare durante le soste. Una gamba è in cancrena andante, il braccio la segue a ruota. Lavare denti chiamare casa. Se il cuscino a Chicago lo compravo, non sbagliavo mica.
Comunque il Minnesota mi ricorda molto le campagne della Vallesina in questo periodo dell'anno, solo che è "leggermente" più vasto. Forza, facciamoci coraggio, in fondo mancano solo trentadue ore...

Più tardi: ho una fame bestiale. C'è una ragazzina di dodici o tredici anni qui vicino che viaggia assieme al padre, sovrappeso, barbuto e iper-tatuato, probabilmente con un passato da metallaro. Fumano entrambi... Insomma, la ragazzina mangia patatine e fried chicken, se tra poco non smette glielo rubo.
Fuori dal finestrino di sinistra il nulla, mentre dal finestrino di destra c'è il nulla. Dannato North Dakota, ma come m'è venuto in mente di farmi Chicago - Seattle in autobus. Eppure a scuola lo insegnano che le cartine geografiche sono in scala. Cellulare e I-pod sono mezzo andati, leggo scrivo dormo, ogni tanto piscio. Fortuna che l'autobus si è un pò svuotato.
Gli americani degli USA centrali sono come me li aspettavo: ignoranti nel senso buono, campagnoli, "weird" e "freak" e mi sa anche terribilmente conservatori. Una cornucopia di brufoli, barbe, sigarette e berretti. Speriamo che nessuno dìa di testa. Fuori, intanto, il panorama continua ad essere il più noioso visto in vita mia. Il North Dakota. E comunque Fargo è PEGGIO che nel film dei Coen.

Cinque minuti più tardi: sono stato troppo cattivo. Ignoranti sì, ma anche estremamente socievoli e sempre pronti a scambiare quattro chiacchiere. Questa è una delle principali differenze con l'Europa. Io e i miei pregiudizi e la puzza sotto il naso. Cinque minuti nei quali ci si incrocia per caso, e si parla come se ci si conoscesse da una vita.

Ancora più tardi (orario chicagoano, 7pm): siamo a Bismark, o almeno credo, "capitale" del North Dakota. Ci siamo fermati al Paragon Bowling: sono gli Stati Uniti centro-settentrionali che ti immagini, grandi e vecchie auto da lavoratori da industria pesante con le camicie a quadri, donne grasse dai capelli ricci da permanente Anni Cinquanta che mangiano cheeseburger al grill del bowling, me le immagino mentre si sporcano la camicia col ketchup, mentre fuori abbondano negozi di liquori e di armi aperti a tutti, sotto un tappeto di nuvole che ricopre il cielo e sancisce con sacralità che sono on the road come nel miglior film nella mia testa, altro che Detroit questo è il Midwest più rozzo e becero che c'è. Fiato, per me e per te.
Devo trovare un diversivo o un passatempo, non ho più nemmeno sonno e la follia inizia a farsi strada nel mio organismo. Scrivere, basta. Musica non posso. Sudoku o tetris sul cellulare non posso. Leggere idem. Provo a buttar giù un racconto? O un disegno? Mi invento qualche strana e inutile lista?
Quando deve passare alla svelta, stai pur certo che il tempo, alla svelta, non passa.

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