1 SETTEMBRE 2008, LUNEDI', TIJUANA Y SAN DIEGO

Mezzogiorno di fuoco in un bar di Tijuana, Corona y Marlboro.
C'è tanto sole, giro con la mia casa mobile, e nel tardo pomeriggio rientro negli USA.
Il centro città non è male, una miscela di Mexico e turismo da confine: molti i visitatori, i ristoratori e i baristi che cercano di trascinarli nei propri locali. Musicisti muniti di sombrero ad ogni angolo della strada, che ti "offrono" le proprie canzoni. Abbonda il folklore, ma il Vero Messico è a sud. Da visitare, al prossimo giro.
Sono uscito poco fa da un internet point in centro, belle mail ricevute da Jose e Mar, da Leo, da Andrea, da mio padre, preoccupatissimo per l'uragano che proprio oggi ha raggiunto New Orleans, speriamo non faccia troppi danni. Felice di sentire tanta gente, mi ha rinvigorito dopo la stanchezza di stamattina.
Altre cose da fissare nella memoria: i taxi-bus ultra economici, le mail dei couchsurfers che mi dicono di tenermi alla larga da New Orleans. Relax e felicità ora, mi sento leggero.
Ieri sono arrivato alle sette a casa di Victor, dopo 40 pesos di cibo spesi in un ristorante: non messicano, ma cinese! A casa ci sono Lionel e la ragazza, coinquilini di Victor che sta tornando da San Diego: mezz'ora di chiacchiere, gentilissimi, e poi arriva Victor, simpatico e ospitale anche lui, buon feeling sin da subito come già capitato a Portland, NYC o a Seattle. Scambi di musica, giro al supermarket dove tutto è economicissimo - e a sud lo è molto, molto di più - e prima di andare a dormire mi sparo Into the Wild: fantastico, e ora capisco perchè tutti, poco prima che partissi, mi chiedevano se l'avessi visto! Triste il finale, ma tanta nuova carica e linfa per il viaggio. Casa di Victor comodissima, tutta la sala, la cucina e il pc per me. E mi ha pure preparato la colazione, trovata in frigo con un bigliettino, pan carrè e burro d'arachidi! Doccia. Bagagli. Ripartenza, di nuovo sulla strada: è settembre, e sono in Messico.
Più tardi: ERO in Messico. Sorpresa, caro diario, sono a San Diego! Erano le due del pomeriggio e avevo visto tutto ciò che volevo vedere a Tijuana e, piuttosto che girare in tondo per strade tutte uguali fino alle sei del pomeriggio, mi sono detto, perché non fare una tappa anche a San Diego? Tanto era di strada, e l'autobus per Tucson parte alle undici, così che arriverò anche prima del previsto. Alla frontiera nessun problema, l'ho attraversata a piedi dopo duecento metri di fila, ma non mi hanno fatto nemmeno una domanda. Adesso sono in un'altra Little Italy dopo aver visitato il porto. La città non è male, pulita e vivibilissima, ma credo le manchi quel carattere, quella personalità che rende San Francisco San Francisco e New York New York. Ma aspettiamo, ho ancora diverse ore per girovagare, e magari mi ricredo.
Ancora più tardi: ma a San Francisco i bagagli pesavano così tanto? Non è caldissimo, è tutta pianura, ma sto soffrendo come un cane... Ma non importa, sono di ottimo umore, felicissimo per aver aggiunto una tappa al mio viaggio. E inoltre San Diego si sta rivelando davvero niente male, 4th e 5th street ce ne hanno eccome di personalità, strabordanti di ristoranti e bar di ogni tipo. La città è molto pulita, forse troppo rifinita per i miei gusti, ma dopo Downtown L.A., Hollywood e Tijuana ci stava proprio un po' di benessere.
P.S. Tra le mail ricevute dimenticavo Paolo, che tra tutti è quello che mi scrive più spesso, grande! Forse è l'unica persona che conosco che avrebbe fatto un viaggio come quello che sto facendo. Empatia. Un concetto che mi è venuto in mente oggi e che mi fa vedere più chiaramente, mi fa capire meglio perché in alcuni posti mi sono divertito alla grande e in altri meno, per il 90% è dipeso dalle persone e dal feeling che si è instaurato, indipendentemente dalla città o dal tempo di permanenza... Will, Dana, Emilie, Nora, Keyra, Celessa, Ian, Nick, Jordan, Roxanna e Victor le persone con cui mi sono trovato meglio.
Nuovi voti: NoHo 7, Hollywood, West Hollywood e Beverly Hills 7, Downtown 7, Santa Monica 9. Tijuana 8, appena raggiunto. San Diego 9, la quiete dopo la tempesta!
Qui intanto si formulano ipotesi sulle sostitute per New Orleans: Oklahoma City e Dallas o Forth Worth e Dallas? La prima mi farebbe vedere uno stato in più, ma mi toccherebbe dormire tre notti di fila in autobus, arrivando poi a Dallas alle 5 del mattino, il che non è proprio il massimo. La seconda ha uno stato in meno, dovrei chiedere appoggio per una notte in più a Austin e dovrei trovare pure un posto per una notte a Fort Worth o Dallas. Anche se è più comoda e la Bibbia Lonely Planet dice che Fort Worth merita. Vedremo... Magari alla fine riuscirò ad andare a New Orleans senza problemi. Ci sentiamo domani in Arizona, caro diario!
Mezzogiorno di fuoco in un bar di Tijuana, Corona y Marlboro.
C'è tanto sole, giro con la mia casa mobile, e nel tardo pomeriggio rientro negli USA.
Il centro città non è male, una miscela di Mexico e turismo da confine: molti i visitatori, i ristoratori e i baristi che cercano di trascinarli nei propri locali. Musicisti muniti di sombrero ad ogni angolo della strada, che ti "offrono" le proprie canzoni. Abbonda il folklore, ma il Vero Messico è a sud. Da visitare, al prossimo giro.
Sono uscito poco fa da un internet point in centro, belle mail ricevute da Jose e Mar, da Leo, da Andrea, da mio padre, preoccupatissimo per l'uragano che proprio oggi ha raggiunto New Orleans, speriamo non faccia troppi danni. Felice di sentire tanta gente, mi ha rinvigorito dopo la stanchezza di stamattina.
Altre cose da fissare nella memoria: i taxi-bus ultra economici, le mail dei couchsurfers che mi dicono di tenermi alla larga da New Orleans. Relax e felicità ora, mi sento leggero.
Ieri sono arrivato alle sette a casa di Victor, dopo 40 pesos di cibo spesi in un ristorante: non messicano, ma cinese! A casa ci sono Lionel e la ragazza, coinquilini di Victor che sta tornando da San Diego: mezz'ora di chiacchiere, gentilissimi, e poi arriva Victor, simpatico e ospitale anche lui, buon feeling sin da subito come già capitato a Portland, NYC o a Seattle. Scambi di musica, giro al supermarket dove tutto è economicissimo - e a sud lo è molto, molto di più - e prima di andare a dormire mi sparo Into the Wild: fantastico, e ora capisco perchè tutti, poco prima che partissi, mi chiedevano se l'avessi visto! Triste il finale, ma tanta nuova carica e linfa per il viaggio. Casa di Victor comodissima, tutta la sala, la cucina e il pc per me. E mi ha pure preparato la colazione, trovata in frigo con un bigliettino, pan carrè e burro d'arachidi! Doccia. Bagagli. Ripartenza, di nuovo sulla strada: è settembre, e sono in Messico.
Più tardi: ERO in Messico. Sorpresa, caro diario, sono a San Diego! Erano le due del pomeriggio e avevo visto tutto ciò che volevo vedere a Tijuana e, piuttosto che girare in tondo per strade tutte uguali fino alle sei del pomeriggio, mi sono detto, perché non fare una tappa anche a San Diego? Tanto era di strada, e l'autobus per Tucson parte alle undici, così che arriverò anche prima del previsto. Alla frontiera nessun problema, l'ho attraversata a piedi dopo duecento metri di fila, ma non mi hanno fatto nemmeno una domanda. Adesso sono in un'altra Little Italy dopo aver visitato il porto. La città non è male, pulita e vivibilissima, ma credo le manchi quel carattere, quella personalità che rende San Francisco San Francisco e New York New York. Ma aspettiamo, ho ancora diverse ore per girovagare, e magari mi ricredo.
Ancora più tardi: ma a San Francisco i bagagli pesavano così tanto? Non è caldissimo, è tutta pianura, ma sto soffrendo come un cane... Ma non importa, sono di ottimo umore, felicissimo per aver aggiunto una tappa al mio viaggio. E inoltre San Diego si sta rivelando davvero niente male, 4th e 5th street ce ne hanno eccome di personalità, strabordanti di ristoranti e bar di ogni tipo. La città è molto pulita, forse troppo rifinita per i miei gusti, ma dopo Downtown L.A., Hollywood e Tijuana ci stava proprio un po' di benessere.
P.S. Tra le mail ricevute dimenticavo Paolo, che tra tutti è quello che mi scrive più spesso, grande! Forse è l'unica persona che conosco che avrebbe fatto un viaggio come quello che sto facendo. Empatia. Un concetto che mi è venuto in mente oggi e che mi fa vedere più chiaramente, mi fa capire meglio perché in alcuni posti mi sono divertito alla grande e in altri meno, per il 90% è dipeso dalle persone e dal feeling che si è instaurato, indipendentemente dalla città o dal tempo di permanenza... Will, Dana, Emilie, Nora, Keyra, Celessa, Ian, Nick, Jordan, Roxanna e Victor le persone con cui mi sono trovato meglio.
Nuovi voti: NoHo 7, Hollywood, West Hollywood e Beverly Hills 7, Downtown 7, Santa Monica 9. Tijuana 8, appena raggiunto. San Diego 9, la quiete dopo la tempesta!
Qui intanto si formulano ipotesi sulle sostitute per New Orleans: Oklahoma City e Dallas o Forth Worth e Dallas? La prima mi farebbe vedere uno stato in più, ma mi toccherebbe dormire tre notti di fila in autobus, arrivando poi a Dallas alle 5 del mattino, il che non è proprio il massimo. La seconda ha uno stato in meno, dovrei chiedere appoggio per una notte in più a Austin e dovrei trovare pure un posto per una notte a Fort Worth o Dallas. Anche se è più comoda e la Bibbia Lonely Planet dice che Fort Worth merita. Vedremo... Magari alla fine riuscirò ad andare a New Orleans senza problemi. Ci sentiamo domani in Arizona, caro diario!
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