18 SETTEMBRE 2008, GIOVEDI', ATLANTA BIG SURPRISE
Che fantastica sorpresa Atlanta! E io che non volevo nemmeno passarci.
Ieri all'arrivo ho preso subito la metro - chiamata MARTA - in direzione Little Five Points: un po' di smarrimento iniziale, poi immersione in un ambiente incredibile, simile a Capitol Hill ma più sincero e naturale. Negozietti e colorate botteghe artigianali dappertutto, dentro edifici alti non più di un piano e mezzo, vestiti cibo musica libri coffee shops e locali. Uno spettacolo. Casa di Kyle non è da meno, solito legno e decadenza, giardino e veranda, ma dentro sembra un locale ultra glamour, luci e graffiti e teste di manichini con parrucche. Lui in gamba, trentacinquenne che ne dimostra almeno dieci di meno, non so se è gay o ci fa, ma non mi importa.
Doccia, sigaretta, sigaretta, chiacchiere, sigaretta, poi esco a mangiare un buon pezzo di pizza e quindi un caffè in un bellissimo coffee shop a fianco del locale in cui c'è il concerto di Xavier Rudd, al quale sarei dovuto andare con un altro couchsurfer, nemmeno a farlo apposta. E in questo posto suoneranno a breve anche Stereolab e Henry Rollins.
Poi ritorno a casa dove conosco Martha, simpatica e sorridente coinquilina che mi prepara pure il letto. Buona musica sul mega impianto videostereo di Kyle, vino, chiacchiere e risate con lui e i suoi amici fino a tardi. Lui è proprio pazzo, arrestato poco tempo fa alla convention repubblicana, ha un programma TV e mi sa che ha pure un pacco di soldi.
Stanotte una bella dormita anche se all'inizio non riuscivo a prender sonno, un po' di sogni strani che già non ricordo. Risveglio alle dieci, bella colazione di frutta, mi dispiace non aver incontrato Martha. Saluti e video di addio con Kyle, e di nuovo on the road, io e casa mobile! Ora sono in Woodruff Park dopo un'ora di cammino e la schiena zuppa di sudore. Tanta emozione al centro e alla tomba di Martin Luther King, quasi le lacrime. Pensare che sono passati solo quarant'anni fa davvero impressione. Ora in centro, più o meno, con una fame da lupi!
Più tardi. E' definitivo: Atlanta spacca davvero, a saperlo prima ci avrei passato uno o due giorni in più. Ora mi trovo a Underground Atlanta, mega centro commerciale sottoterra, a bermi una Coca Cola - d'obbligo qui - e a sgranocchiare il ghiaccio. Bel brunch stamattina con frittata, hashbrowns, toast e caffè, poi giri all'Aquarium, World of Coca Cola, Olympic Park e per le vie di downtown. La grandissima parte della gente è di colore. Ho anche preso il biglietto per Miami, con un maledetto cambio ad Orlando previsto alle quattro di notte.
Ritirati i soldi e spedite le cartoline, tutto a gonfie vele.
Nessun commento:
Posta un commento