22 SETTEMBRE 2008, LUNEDI', ORLANDO-PHILADELPHIA
Che sonno...
Ho dormito soltanto due ore in autobus stanotte... Ho fame, ho mangiato appena adesso un pezzo di pizza e ho finito i soldi. E mi sa tanto che cibo a scrocco sull'aereo me lo sogno, che la US Airways è ancora più tirchia di Ryanair. Insomma, sono le nove, devo aspettare le tredici per il check-in ma almeno ho capito dove andare in questo aeroporto immenso. Spero non ci siano problemi qui a Orlando. A Philly devo cambiare aereo: vediamo di farci spiegare bene il tutto dalle hostess sul primo volo...
Ho preso "The Catcher in the Rye" aka "Il Giovane Holden", e la cartolina la spedisco a mano, che stamps non ne trovo.
Che sonno. Sarà un lungo giorno di tre giorni.
Più tardi: sta andando tutto bene, tra meno di due ore si parte. Biglietti a posto, tanta fame, zero bucks ma va bene, il tempo è brutto ma va bene. Spero davvero che sul volo da Philadelphia a Dublino ci diano qualcosa da mangiare!
Sto per concludere il ciclo tornando nel North-East ma, soprattutto, sto per lasciare gli Stati Uniti. Già ho abbandonato l'aria aperta degli States, visto che fino all'ultima partenza probabilmente rimarrò chiuso tra aerei e aeroporti. Strano effetto salutare questo paese che ormai iniziavo a sentire estremamente familiare.
Torno al Vecchio Continente.
"The Catcher in the Rye" scorre come olio, segno che la lingua è migliorata. Idem i film, anche se la presenza dei sottotitoli ancora non dà fastidio. Oddìo, tra 43 ore sono a Moie. Ma Dublino non me la calcolo per niente?!
Ancora più tardi: ed ecco che si parte davvero. Dentro un 757 identico ai voli continentali della Ryanair: ce la farà ad attraversare l'Atlantico? Meglio non pensarci che mi vengono i brividi...
Me ne vado dagli USA dopo due mesi, contento di tornare a casa ma al contempo dispiaciuto. Solo sensazioni, siamo cinici, niente di paragonabile a Valencia e alla Spagna, ma un po' di malinconia c'è. E con quella anche una fame bestiale, visto che ho mangiato solo un pezzo di pizza, gli ATM non vogliono sganciarmi un dollaro e la US Airways non ci passa nemmeno le briciole, maledetti. Quando arriviamo, prima di uscire, gli sfregio l'aereo.
Oggi è la giornata più corta della mia vita, diciannove ore.
Da toccarsi le palle, messa così.
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