On the road again, Arizona.
Abbiamo passato Flagstaff un'ora fa e l'arrivo a Sin City è previsto per le 21. Finora poco da raccontare: autobus Greyhound, stazioni Greyhound, un Twix, un caffè, un pacchetto di chips Doritos a pranzo. Sveglia alle 5:30, i saluti con GM, l'autobus pienissimo, un pisolino. Poco altro.
Bel panorama fuori, ma mi rode non poco non vedere il Grand Canyon e la Monument Valley. Informarsi meglio e prima, la prossima volta. Speriamo che Las Vegas non mi dia le stesse vibrazioni di Los Angeles, anche se è proprio quello che mi aspetto. Ma per un giorno e mezzo si può anche fare, e poi che US Tour sarebbe senza una sosta a Las Vegas?
Appena possibile voglio sbrigare definitivamente la faccenda degli appoggi CouchSurfing: Fort Worth, Nashville, Atlanta e Miami i posti in cui sono ancora alla ricerca di un tetto.
Pensieri sparsi: il cibo messicano è ottimo, forse a Las Vegas c'è un'ospite lituana e a Denver due ragazze di Milwaukee. Mancano due settimane, né triste né felice che questa esperienza stia volgendo al termine, semplicemente due mesi di viaggio si sentono eccome.
In Arizona ce n'è di gente strana: cowboys, rednecks, la discendenza della schiavitù nera, tanta ignoranza, ragazze da favola tutte identiche e tante obese. Un dialetto strettissimo e republican a go go. Paura.
Tecnicamente oggi si conclude la sesta settimana di viaggio. SESTA SETTIMANA!
Più tardi: meno di due ore all'arrivo, vicino a me un ragazzo tedesco, Lukas, che sta facendo il mio stesso viaggio, ma di tre mesi e con un percorso inverso. E ha solo venti anni! Abbiamo appena scambiato i contatti, anche lui è un CSer, anche se qui sta andando prevalentemente per ostelli. Il paesaggio fuori dal finestrino, col sole che sta tramontando, ve lo lascio solo immaginare. Qui sì che siamo vicini al Grand Canyon, altro che Tucson. La prossima vita, se vengo in Arizona, l'appoggio Couchsurfing lo cerco a Flagstaff.
Definitely!
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